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WMOC: L'ITALIA PUNTA SU ROLAND PIN E MILENA GRIFONI
SAN SICARIO (TO): Le ambizioni mondiali dell'Italia ai WMOC sono nelle gambe e nella mente di Roland Pin, veneto dell' OriTarzo e di Milena Grifoni, azzurra tesserata per un team tedesco.
Pin è un atleta che ha già ottenuto ottimi piazzamenti nelle passate edizioni dei WMOC, in particolare si ricorda il suo 8° posto nell'edizione 2009 in Australia e 2011 a Pecs, in Ungheria.
"Vengo da 2 ottavi posti" - racconta Pin, impegnato nella categoria M 35 - "per me quelle furono ottime prestazioni, sia dal punto di vista fisico che tecnico. Allora si gareggiava su terreni molto veloci, dove ho commesso errori che non hanno influito sulla mia posizione finale. I primi erano irrangiungibili, hanno vinto con un ritmo di 4'10'' al Km/sforzo (ritmi di livello Elite mondiale), mentre io sono riuscito a fare il mio record di velocitá a 4'50'' al Km/sforzo in una gara Long. Ora però spero di sfruttare meglio la mia esperienza ed il fatto di correre su un terreno amico".
"Dobbiamo aggiungere" - conclude Pin - "che ci sono atleti finlandesi e danesi che erano impegnati ai Campionati del Mondo assoluti, quindi iper competitivi. Personalmente sarei molto soddisfatto di arrivare nella top 10. Nella fase di qualifica abbiamo trovato terreni molto fisici che mi si adattano". L'azzurro non si sbilancia ma il sogno è addirittura la top 5.
Chi ha ambizioni di medaglia è anche Milena Grifoni, che si è preparata all'appuntamento iridato alla "5 giorni degli Appennini", test internazionale che ha preceduto i WMOC.
"Ho disputato una Sprint che mi ha sorpreso" - spiega l'azzurra - "credo che per la Long sia favorita Michela Conti, svizzera del Canton Ticino, mentre per gli altri posti ce la giochiamo. Fino a qui è andato tutto al meglio, ma so che ci sono avversarie che si sono preparate esclusivamente per la Long e saranno quindi più fresche. Una lotta dura ma spero di farcela".
Ma ai WMOC l'attenzione non è rivolta solamente alla competizione agonistica. Tra gli aspetti di colore, la presenza di un asilo per i figli degli atleti a San Sicario, allo stadio del Biathlon, per la prima prova della Lunga Distanza ai Campionati Mondiali Master di Orienteering. Una ventina di bambini dai 3 ai 10 anni guardati da tre volontarie.
La giornata è stata caratterizzata dalla nebbia e da momenti di pioggia, ma gli orientisti sono abituati a questo clima, la maggior parte arriva dalla Svezia, dalla Finlandia e dalla Russia, come il gruppo degli ultraottantenni: sono in 92 gli iscritti ai WMOC 2013 oltre gli ottanta anni. In sei con più di 90 anni: tra loro il più anziano dei World Master Games, Rune Haraldsson, svedese, classe 1918, 95 anni, ma gli fanno compagnia la sua connazionale Astrid Andersson, del 1921, 92 anni, e l'inglese Jean Velecky, novantenne del 1923. Anche Paul Adrian è australiano ed è del 1921, 92 anni, mentre lo svizzero Jakob Hug e l'estone Richard Rooden sono nati nel 1923 e hanno 90 anni.
I 92 ultraottantenni insieme agli altri 2.600 atleti hanno gareggiato oggi per la prima della prove di qualificazione della Lunga Distanza. Domani sempre a San Sicario con arrivo allo stadio del Biathlon ci sarà la seconda delle prove e poi, dopo una giornata di pausa con gli allenamenti a Claviere-La Cloche, la finale sabato 10 agosto ai Monti della Luna, a Cesana Torinese.
La prova del lungo varia dai 10 chilometri circa per i più giovani, al chilometro e mezzo per gli ultranovantenni, con percorsi che registrano comunque dislivelli di 400 metri per gli atleti più anziani. Una gara definita dalla maggior parte degli atleti dura, apprezzata per il bel percorso nei boschi di San Sicario, ma resa difficile dai pendii resi scivolosi dalla pioggia.
L'atmosfera era molto festosa, con lo stadio del Biathlon trasformato in un colorato accampamento con le tende e le bandiere degli atleti dei 45 paesi partecipanti da tutto il mondo.
Pietro Illarietti