FORMAZIONE
Traccia, istruisci, cartografica - il meglio per allenarti tecnicamente
di Roberto BiellaTECNICA DI ORIENTAMENTO:
In senso generale la tecnica di orientamento è l'insieme di tutte le tecniche specifiche di orientamento che l'orientista conosce col fine di compiere il più rapidamente possibile il percorso; in senso specifico una tecnica di orientamento è una soluzione standardizzata a un determinato tipo di problema orientistico. Ad es. per navigare in un terreno senza sentieri si può utilizzare la corsa all'azimut, tecnica che prevede l'uso della bussola con il metodo 1-2-3.
TECNICA DI NAVIGAZIONE:
Tecnica specifica di orientamento finalizzata ad un rapido ed efficace avanzamento sul terreno a seconda di un determinato tipo di problema orientistico. Ad es. su un terreno ricco di dettagli ma senza grossi riferimenti occorrerà procedere per riferimenti ravvicinati e successivi (orientamento fine).
PADRONANZA DI UNA TECNICA ORIENTISTICA:
Capacità di utilizzare in maniera più o meno efficace una certa tecnica specifica. La padronanza della tecnica orientistica finalizzata al massimo rendimento - cioè raggiungere rapidamente i punti di controllo senza sbagliare, avviene per gradi.
Il primo livello di padronanza è quella concettuale, la così detta "teoria", cioè aver compreso a livello cognitivo-mentale la procedura per applicarla. Questo ovviamente non significa saperla applicare. Infatti il passo successivo è quello di saperla eseguire anche se maldestramente (padronanza sperimentale). Quando la si padroneggia con efficacia ed efficienza si raggiunge un livello ulteriore e si dice padronanza automatica. Questo ad esempio significa raggiungere con precisione e rapidità il punto di controllo con la navigazione all'azimut con bussola. L'ultimo step da superare per raggiungere il top della padronanza tecnica è quella tatticostrategica cioè quando so se applicare oppure no una certa tecnica a seconda del problema orientistico che il tracciatore vuole che il concorrente risolva in una singola tratta.
ESEMPIO
Non utilizzerò la corsa all'azimut in un terreno carsico pieno di doline (su e giù) ma utilizzerò l'orientamento su macro forme del terreno generalizzandone le forme se possibile, altrimenti l'orientamento fine su piccole forme del terreno successive; se invece il bosco consente ampia visibilità (es. faggio ad alto fusto) e il terreno è privo di grossi ostacoli (verdi e rocce) allora potrò pensare di fare lunghi puntamenti all'azimut ma devo essere preciso nel tenere la direzione e nel valutare le distanze. In un terreno sassosissimo (lento avanzamento) potrei invece decidere di andare lungo una rete intricata di sentieri ma devo essere in grado di non confondermi ad ogni bivio/incrocio utilizzando la verifica della direzione del sentiero con la bussola.
Azione per ogni livello di padronanza
Per ogni livello di padronanza esiste una azione/comportamento che l'orientista deve attuare per raggiungere quel livello di padronanza:
- Per la padronanza concettuale occorre CAPIRE la teoria delle singole tecniche orientistiche;
- Per la padronanza sperimentale occorre PROVARE concretamente ad applicare quella tecnica;
- Per la padronanza automatica occorre RIPETERE tante volte per rendere efficiente ed efficace l'esecuzione di una tecnica specifica;
- Per la padronanza tattico-strategica occorre AFFRONTARE SCELTE (RISOLVERE-DECIDERE) per sviluppare appunto la capacità di valutare quale tecnica applicare a seconda della situazione. In questo ambito FARE MOLTE GARE sviluppa tale livello di padronanza perché terreni diversi e tracciatori diversi pongono continuamente scelte da affrontare con tante diverse tecniche. Non a caso si dice che essere un buon orientista devi aver fatto almeno 100 gare (di un certo livello, diciamo dalla M/W16 in su).
Un primo e importante salto di qualità per passare dallo stadio del principiante a quello di orientista di buon livello è quello della conquista della padronanza automatica che consente all'orientista di aumentare enormemente la sua efficienza ed efficacia cioè essere preciso e senza errori, anche se con scelte tecniche non ottimali (che sono invece tipiche della padronanza tattico-strategica) come ad es. aver eseguito perfettamente una navigazione grossolana su forme del terreno ma non essere stata la tecnica di navigazione migliore per quella tratta.
Solitamente l'orientista di medio livello possiede un limitato numero di tecniche e
tende ad usare solo quelle in quanto non si sente sicuro ad usarne altre costituendo
così un forte limite allo sviluppo della sua abilità specie su terrenti diversi dai
soliti in cui è cresciuto.
Questa lo si capisce gareggiando all'estero dove si devono usare tecniche che in Italia
non sono molto usate (es. navigazione all'azimut su lunghe distanze). Dunque la funzione
della ripetizione nell'esercitazione di una certa tecnica sino alla sua automatizzazione
- per poi passare all'automatizzazione di un'altra di cui non si pienamente padroni
- assume una importanza fondamentale nello sviluppo totale dell'abilità orientistica.
Più tecniche padroneggio efficacemente e più abilità avrò nello scegliere la tecnica
migliore da applicare a quel problema orientistico che tracciatore e tipologia di terreno
impongono alla tratta.
Ma quanti hanno la reale possibilità di ripetere numerose volte l'esercizio di una certa tecnica? Ecco che dunque interviene la possibilità di esercitarsi in modo indiretto ma egualmente efficace. Quando istruisci, tracci percorsi gara (o di allenamento) o cartografi (anche carte didattiche di plessi scolastici o parchi pubblici) stai esercitando anche te stesso nella tecnica orientistica. Non ti sembra ma la mole di lavoro tecnico-mentale che fai quando da volontario stai facendo istruzione, tracciamento gare o cartografia è enorme.
Quando spieghi e rispieghi l'azimut con il metodo 1-2-3 ad un gruppo di principianti e mostri loro come si esegue correttamente la terza operazione di puntamento stai facendo esercizio pure tu. Quando progetti percorsi per una gara, stai ore sulla carta e stai esercitando la tua capacità di lettura; per non dire quando vai a controllare i punti sul terreno dove verifichi con accuratezza la precisione della carta; stai facendo una gran mole di lavoro tecnico sull'interpretazione della mappa. Quando stai facendo rilievo di una carta didattica, o aggiornandone una esistente, stai facendo una gran mole di allenamento tecnico sull'orientamento fine. Il lavoro non è solo tecnico ma anche di controllo mentale. L'impegno che richiede istruire, tracciare e cartografare sviluppa concentrazione e autocontrollo perché alte sono le responsabilità nei confronti degli altri. Istruendo, tracciando gare o cartografando scopri particolari importanti della tecnica orientistica oltre che ad esercitarti. Ecco alcuni esempi.
Saper disegnare le cartine
L'uso di OCAD per disegnare cartine ti può far comprendere che esistono ben 8 simboli d'area contenete il giallo. Conosci veramente il significato di tutti e 8? Sai ad esempio la differenza tra le barre verticali verdi strette e larghe e a quale grado di difficoltà di corsa corrispondono (verde 1, 2 o 3) o che differenza sostanziale c'è tra la tinta verde e l'utilizzo delle barre verdi? La posizione precisa del simbolo di buca corrisponde al bordo inferiore, mediano o superiore del simbolo? Quando la carta è piegata come fai a sapere da che parte è il nord sulla carta? A che cosa devi stare attento per evitare di invertire il nord con il sud? Se fai l'istruttore i tuoi allievi ti faranno spesso questa domanda e a furia di ripeterlo imparerai a non commettere questo errore. Se tracci percorsi di gara e i tuoi concorrenti ti domandano che non si capiva su quale oggetto era posata la lanterna prima di trovarla, capirai come è importante leggere e definire bene la descrizione punti se all'interno del cerchietto ci sono tanti simboli. Quando fai il sopraluogo per verificare se un punto di controllo è idoneo, per trovarlo dovrai interpretare la carta con orientamento fine "attaccandolo" dalle direzioni da cui giungeranno i concorrenti di diverse categorie, e così capirai come è fondamentale scegliere il punto di attacco.
Istruisci, traccia gare e cartografa e diventerai un orientista tecnicamente migliore!P.S. Ricorda inoltre che si possono raccogliere anche grandi soddisfazioni quando si avviano dei giovani alla nostra disciplina o hai fatto godere di una bella gara i concorrenti o quando hai finito di disegnare una nuova cartina.