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LUTTO: ADDIO A GIANMOENA E VENTURA
(Gianmoena e Ventura).
VAL DI FIEMME: 2 orientisti ed esperti alpinisti, Claudio Ventura, poliziotto, ed Antonio Gianmoena, sono morti ieri, travolti da una valanga in Val di Fiemme. Claudio era il papá dell'azzurra dello Sci-O, Alice. Tutta la comunitá orientista si stringe attorno alle famiglie degli sfortunati atleti ed all'US Lavazé.
Di seguito l'articolo de l'Adige di oggi, 6 gennaio 2013:
Erano partiti insieme la mattina, una
mattina tersa e luminosa, per un'escursione
di scialpinismo su quelle montagne
che conoscevano come le loro
tasche. Ma invece, quella neve che
pensavano amica, é diventata una trappola
mortale che li ha inghiottiti. Sono
morti cosí, ieri, probabilmente giá
entro il primo pomeriggio, due grandi
amici, entrambi di Varena, Claudio
Ventura, 49 anni da compiere (era nato
il 16 agosto del 1964), poliziotto
esperto cinofilo, della scuola di polizia
di Moena nonchè vigile del fuoco
volontario, e Antonio Gianmoena, 43
anni (classe 1970), suo compaesano,
meccanico con un'officina meccanica
a Tesero. Entrambi uomini molto conosciuti,
entrambi impegnati nel volontariato,
nell'Unione sportiva Lavazé.
Claudio Ventura lascia la moglie e due
figli Luca di 6 e Alice di 17 anni. Una famiglia
di atleti: Alice é fortissima nell'orienteering
a livello nazionale (il papá
di Claudio era maestro di sci). Antonio
lascia due figli di 14 e 12 anni, Nicolas
e Simone, quest'ultimo una promessa
dello snowboard. Affrante anche
le sorelle Erica e Elda.
La giornata, finita nel dramma, era iniziata
ieri mattina quando i due si erano
messi d'accordo per partire insieme
in auto dal fondovalle per dirigersi
verso il passo del Manghen. A un
certo punto, il viaggio i due lo hanno
proseguito con l'attrezzatura da scialpinismo:
la strada del Manghen é infatti
chiusa all'altezza del Ponte delle
Stue, come tutti gli anni quando é inverno,
e i due amici hanno lasciato
l'auto in un piccolo parcheggio lí vicino.
La meta era la Pala del Becco in prossimitá
del lago delle Buse, meta che i
due hanno raggiunto alle 11. Quando
sono arrivati in cima hanno chiamato
per dire che tutto era a posto e che sarebbero
tornati a casa. Poi, però, il ritorno
ha ritardato: prima un po', poi
sempre di piú. Poi l'allarme, i soccorsi,
che si sono mossi quando era probabilmente
giá troppo tardi.
Il soccorso alpino ha mobilitato l'elicottero,
che con il faro ha evidenziato
distacchi nevosi, chiaro segnale di
una slavina, nella zona del lago delle
Buse e della pala del Becco. A quel
punto é intervenuta una squadra di
soccorso. La loro ricerca é stata, purtroppo,
premiata, ma come non avrebbero
mai voluto: hanno visto affiorare
uno sci dei due e poi, grazie all'Arva
hanno trovato i due corpi senza vita
sepolti dalla neve in tarda serata.
Erano due scialpinisti esperti, Ventura
e Gianmoena. Quella di ieri avrebbe
dovuto essere un'escursione come
altre. Avevano lasciato l'automobile
al Ponte delle Stue, trovata poi dai soccorritori.
«Tutto bene. Siamo arrivati»
avevano detto al cellulare. A casa non
sono piú tornati. La moglie di Claudio
Ventura ha dato l'allarme verso le
18.40. Quando ha visto che non facevano
ritorno si é attaccata al telefono,
che però non dava alcun segnale. Inutile
lasciare messaggi. Ha quindi chiamato
i soccorsi.
Come detto, i corpi senza vita dei due
uomini sono stati individuati, ma per
ragioni di sicurezza non sono stati ancora
recuperati. Verranno portati a
valle questa mattina, quando si alzerá
in volo un mezzo del Nucleo elicotteri.
«Abbiamo ordinato ai nostri uomini
di rientrare - ci spiega al telefono
Claudio Iellici, capostazione del soccorso
alpino - Lassú non sappiamo cosa
può accadere e non possiamo rischiare.
Non c'é piú nulla da fare. Li
portiamo a casa con la luce». «É stato
fatto tutto il possibile» spiega Stefano
Sandri, ispettore dei vigili del fuoco
volontari di Fiemme.
I soccorritori sono partiti subito con
la termocamera. Ma é stato impossibile
capire l'ampiezza del fronte della
valanga. Una settantina di vigili del fuoco
volontari sono saliti ripercorrendo
il percorso seguito da Gianmoena e
Ventura. I pompieri - provenienti da
un po' tutti i Comuni della Val di Fiemme,
giá provati dalle attivitá di pronto
intervento a seguito dell'incidente
mortale del Cermis (sei morti dopo un
incredibile volo con una motoslitta) -
hanno cercato metro dopo metro i due
alpinisti. Ricerche fatte, con il soccorso
alpino (gli uomini delle stazioni della
Val di Fiemme, di Borgo e Pergine),
effettuate con Arva, pala e sonda. Ma
la tecnologia e la forza di volontá questa
volta non sono servite a nulla.
inserito da P.I.
